Le piaghe d'Egitto di Rabbi Yisrael Yaakov Kanievsky, da Hayé Olam - cap. 15

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Un altro testo di Torà tradotto da Ralph Anzarouth per il sito dei Maestri della Torà


Le dieci piaghe d'Egitto:Alcuni dei segni e dei prodigi nell'uscita dall'Egitto



E infatti tutti i segnali e i prodigi che Hashem benedetto compì in Egitto attraverso Moshé Rabbenu, la pace sia su di lui, avevano lo scopo di proclamare che il Creatore, che sia benedetto, domina il Suo mondo e dirige tutto, come è scritto (Shemot, 9, 15-16): "Se avessi scagliato la Mia mano e avessi colpito te e il tuo popolo con la mortalità, saresti scomparso dalla terra! E invece, per questo ti ho lasciato in vita, per dimostrarti la Mia forza e per proclamare il Mio nome nel mondo intero". Per questo motivo ci furono molte piaghe diverse fra loro, malgrado una sola piaga, mantenuta fino all'insopportabilità, sarebbe stata sufficiente a domare Faraone.


Con la piaga del sangue si è visto che Hashem benedetto domina le acque; e così pure all'apertura del Mar Rosso, quando le acque del mare si sono drizzate come una diga, diventando per loro1 un muro alla loro destra e alla loro sinistra.


Con la piaga delle rane si è visto che Hashem benedetto domina le creature che stanno nell'acqua (come è detto2: "E il fiume pullulerà di rane"). Con la piaga degli animali feroci si è visto che Hashem benedetto domina tutti gli animali della terra.


Con la piaga delle cavallette si è visto che Hashem benedetto domina tutti i volatili. Tutti obbediscono alla Sua volontà e ai suoi decreti, che il Suo Nome sia benedetto: fu decretato che venissero in massa a devastare l'Egitto - e vennero. Ma fino a Goshen, luogo di residenza dei Figli d'Israele, nemmeno uno di loro osò inoltrarsi: tutti rispettarono il limite, perché questo era l'ordine del Creatore del mondo, sia benedetto il Suo Nome.


Con la piaga delle cavallette si è visto anche che il Creatore, che sia benedetto, domina il vento, perché le cavallette arrivarono per via di un forte vento dell'Est; e quando Moshé Rabbenu chiese di allontanarle, furono portate via da un violentissimo vento dell'Ovest, come spiegato nella Parashà3.


Con la piaga della mortalità degli animali si è visto che che Hashem benedetto domina sulla vita degli esseri viventi: fu decretata la morte del bestiame dell'Egitto, che infatti morì, mentre tra il bestiame degli Ebrei non morì nemmeno un animale.


Con la piaga [della morte] dei primogeniti si è visto che Hashem benedetto ha il potere sulla vita dell'uomo: i primogeniti egizi morirono tutti in un solo istante, in conformità all'avvertimento di Moshé Rabbenu, la pace sia su di lui; invece i primogeniti ebrei restarono in vita.


Con la piaga dei pidocchi si è visto che Hashem benedetto domina la terra, perché la polvere del suolo fu rigirata e trasformata in pidocchi, che colpirono solo gli Egizi e non gli Ebrei.


Con la piaga delle ulcere si è visto che la salute dell'uomo e le sue malattie sono tutte in mano a Hashem benedetto. Fu decretato che gli Egizi subissero delle ulcere e infatti ne furono colpiti, mentre gli Ebrei non subirono ulcere perché perché tutto avviene per Suo decreto, sia benedetto il Suo Nome.


Con la piaga dell'oscurità si è visto che è il Creatore, che sia benedetto, a illuminare la Terra: per Suo decreto, sia benedetto il Suo Nome, i luminari illuminano e per Suo decreto smisero di illuminare e si formò l'oscurità.


Dal fatto che gli Egizi prestarono [agli Ebrei] i loro beni preziosi, utensili d'oro e d'argento, indumenti e beni di grande entità (come spiegato nella Parashà4), pur dopo avere subìto tante e terribili piaghe per via degli Ebrei, si è visto che il Creatore, che sia benedetto, domina la benevolenza, come è scritto (Shemot 12, 36): "E Hashem ispirò negli Egizi la benevolenza verso il popolo [ebraico]" e fu questa benevolenza che costrinse loro a prestare [i loro beni] malgrado che la loro ragione non fosse per niente d'accordo.


E nella Parashà di Beshallach (Shemot 14, 24): "E Hashem osservò il campo dell'Egitto attraverso una colonna di fuoco [...] e staccò le ruote dei loro carri" si è visto che il Creatore, che sia benedetto, domina il fuoco e brucia con i Suoi decreti, perché fu il fuoco a bruciare le ruote di tutti i carri, mentre le altre parti dei carri non furono intaccate (e cosi pure nella piaga della grandine5: "E la fiamma bruciava dentro la grandine").


Durante l'apertura del Mar Rosso, il mare obbedì al Suo decreto, sia benedetto il Suo Nome: si trasformò in terraferma fino al passaggio dell'ultimo degli Ebrei, poi sommerse e fece annegare gli Egizi in modo che non ne scampò nemmeno uno, come spiegato nella Parashà6. Ciò avviene perché il Suo decreto, sia benedetto il Suo Nome, si realizza interamente senza nessuna eccezione.


E gli Ebrei videro gli Egizi morti sulla riva del mare e videro che Hashem benedetto ripaga misura per misura. Faraone aveva decretato (Shemot 1, 22): "Getterete nel fiume ogni neonato maschio", ed ecco Faraone, il suo esercito e i migliori dei suoi soldati annegati nel Mar Rosso. E infatti disse Yitrò (Shemot 18, 11): "Adesso so che Hashem è più grande di tutte le divinità, perché [proprio] ciò con cui [gli Egizi] avevano complottato [si abbatté] su di loro". Ciò che fu tradotto7: "Proprio la cosa con la quale gli Egizi pensavano di colpire gli Ebrei, con essa furono colpiti8."



Note del traduttore:
[1] Gli Ebrei. Per l'episodio dell'apertura del Mar Rosso, si veda Shemot, capitoli 14 e 15. Qui si fa riferimento in particolare ai versetti 14, 22 e 15, 8.
[2[ Shemot 7, 28.
[3] Parashà di Bo, il passaggio si trova in Shemot 10, 12-19.
[4] Shemot 12, 35-36.
[5] Shemot 9, 24.
[6] Parashà di Beshallach, il brano si trova in Shemot 14, 21-29.
[7] Si tratta ovviamente della traduzione della Torà in Aramaico da parte di Onkelos.
[8] Ciò che Rashi opportunamente commenta: "Con l'acqua volevano eliminarli e con l'acqua furono eliminati". Cioè gli Egizi pensavano di eliminare gli Ebrei annegando i loro neonati maschi, e fu proprio attraverso l'acqua che gli Egizi furono puniti, annegati nel Mar Rosso.

Questo testo è il capitolo 15 del libro 'Hayé Olam di Rabbi Yisrael Yaakov Kanievsky, uno più grandi Maestri della Torà della generazione precedente, chiamato anche il Kehilot Yaakov (dal nome della sua opera principale) e conosciuto come lo Steipler. Fu anche il padre di Rabbi Haim Kanyevsky, uno dei più grandi Maestri e guide della nostra generazione, che meriti una lunga vita, una perfetta salute e che Hashem lo consoli rapidamente per la recente perdita della moglie, la Rabbanit Batsheva Kanievsky di benedetta memoria (figlia di Rav Elyashiv, anche lui uno dei più grandi Maestri e guide della nostra generazione, che meriti anche lui una lunga vita e una perfetta salute). Dedichiamo la pubblicazione di questo brano al merito della Rabbanit Kanievsky, che possa presto tornare tra i vivi insieme al nostro giusto Mashiach.



Il brano tradotto (disponibile sul solito impagabile sito hebrewbooks.org qui e qui) ci ricorda come le piaghe d'Egitto dimostrarono al mondo intero che tutto è sotto il controllo di Hashem benedetto e niente Gli sfugge. Questo vale anche per coloro che cercano di contrastarLo o di perseguitare chi Gli è fedele: da migliaia di anni, tutti i persecutori degli Ebrei, anche quelli che sembrano impossibili da sconfiggere, finiscono male. Senza nessuna eccezione, Hashem ci libera e punisce i malvagi, che si tratti di oppressori materiali o di oppressori spirituali, che ciò avvenga in questo mondo o nel mondo della verità, tutti finiscono per ricevere ciò che meritano.



A chi volesse leggere altri commenti in italiano sull'uscita dall'Egitto, segnaliamo una bellissima pubblicazione dell'amico Rabbi David Elia Shunnach: Yalkut Romi sulla Haggadà di Pessach, che raccoglie i commenti di importanti Maestri italiani e che si legge con grande interesse.




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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Hayé Olam, di R. Yisrael Yaakov Kanyevsky, traduzione di Ralph Anzarouth
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