La Luce di D-io Benedetto - di Rabbi Nachman di Breslav, da Likuté Moharan, parte 1



Traduzione di Ralph Anzarouth
con la collaborazione di R. Mordechay Ettinger


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Capitolo 172:


Tutto ciò che fa difetto all'uomo, che sia in rapporto ai figli, al sostentamento o alla salute, è dovuto alle sue azioni, perché la luce di D-o benedetto prodiga continuamente la Sua abbondanza all’uomo, il quale però con le sue pessime azioni produce un'ombra su di sé, in modo tale che la luce di D-o benedetto non gli arriva. E l'ombra che fa da schermo alla luce di D-o benedetto è commensurata ai suoi atti, e l’uomo si merita così una carenza proporzionale all’atto che ha generato quell’ombra.


E infatti l’ombra è generata da un oggetto materiale che fa da schermo a qualcosa di spirituale (cioè meno tangibile di lui): per esempio, il legno o la pietra schermano la luce della luna e del sole e causano un’ombra e così pure le eclissi di sole o di luna per via dell’ombra della Terra; e anche il sole stesso, rispetto a ciò che è sopra di lui è materiale e gli fa schermo. Perciò l'uomo secondo la sua materialità e secondo le sue azioni genera un'ombra su sé stesso che impedisce alla luce e alla prosperità di D-o benedetto di giungere a lui. Ma se un uomo annulla sé stesso, al punto di non fare nemmeno parte di questo mondo, allora non fa più ombra e riceve la luce da D-o benedetto. E ciò che più conta nella luce di D-o benedetto è l'onore, perché tutto ciò che il Santo, benedetto Egli sia, ha creato, l’ha fatto unicamente per il Suo onore, come è detto (Isaia 43, 7): "L'ho creato in Mio onore". E questo è il significato di (Isaia 6, 3): "Tutto il mondo è pieno del Suo onore", cioè se il Signore riempie con il Suo onore tutto il mondo e se un uomo annulla il proprio onore, allora riceve la luce di D-o benedetto, che è l'onore [con cui riempie il Mondo]. E così si spiega il versetto (Proverbi 3, 35): "I Saggi erediteranno l'onore" e il versetto (Giobbe 28, 12): "Perché la saggezza verrà dal nulla1." Cioè i saggi che non hanno nessuna considerazione di sé stessi ricevono quell'onore perché, non avendo nessuna materialità, non fanno nessuna ombra che possa frenare [la luce], come spiegato in precedenza2.


E quando D-o benedetto mostra un volto sorridente, il mondo riceve vita e bene; e quando fa il contrario, succede il contrario, che D-o ce ne scampi. Così lo Tzaddik [il Giusto]: quando mostra un volto sorridente è un bene, altrimenti è il contrario. E questo è il significato del versetto (Deuteronomio 30, 15 ): “Vedi, ho posto davanti a te la vita e il bene, la morte e il male”. Infatti, “davanti a te” significa “sul tuo volto3.”

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Note del traduttore:
[1] La traduzione più letterale sarebbe ”Da dove viene la saggezza?” Ma come spesso succede nel testo biblico, le parole hanno più di un significato e il versetto ci trasmette anche un messaggio allegorico, come vedremo nuovamente alla fine di questo brano.
[2] Numerosi filosofi e sacerdoti di tutte le fedi hanno provato a spiegare la diffusione del bene da parte del Creatore e il mistero dell’esistenza del male. Come sempre, la Santa Torà offre una risposta semplice e completa, questa volta per mezzo di Rabbi Nachman di Brezlav. La Chassidut Lubavitch offre una metafora molto simile a questa per spiegare in che modo la benedizione divina sia sempre accordata a tutte le creature: quando scende una pioggia incessante, chi volesse raccoglierne l’acqua deve disporre di recipienti, la cui capacità deciderà quanta acqua si può raccogliere. Allo stesso modo, l’uomo che perfeziona il proprio carattere e il proprio servizio divino fa di sé stesso un recipiente atto a ricevere la benedizione e la prosperità da parte dell’Eterno. E chi ricevesse solo piccole quantità di questa benedizione abbondante e incessante deve prendersela solo con sé stesso, per non avere fatto di sé un recipiente meritevole di ricevere quell’abbondanza che D-o generoso ci manda senza sosta e senza limiti.
[3] In Lingua Santa, le due espressioni si scrivono e si pronunciano in modo identico.

Rav Nachman di Brazlav, nipote di Rabbi Israel Baal Shem Tov, è il fondatore della Chassidut Breslev e una delle principali figure rabbiniche dell’Europa Orientale. Questo brano è la nostra traduzione del capitolo 172 della sua opera più famosa, il Likutei Moharan. Chi volesse studiarla in ebraico, può scaricare qui la parte 1 e la parte 2, grazie alla cortese premura del sito breslov.org.

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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Likuté Moharan, Rabbi Nachman di Breslav, traduzione e note a cura di Ralph Anzarouth
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