Meam Loez sul Libro di Ester, Midrash di Purim di Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, versi 6.1 e 6.2


BS"D


Traduzione di Ralph Anzarouth



Meam Loez, Meghillat Ester 6, vv 1-2


1: "Durante quella notte il re era insonne, e si fece portare il libro dei fatti memorabili, ossia le cronache, che vennero lette davanti al re.
2: E vi si trovò scritto ciò che Mordekhai aveva riferito a proposito di Bigtan e Teresh, i due eunuchi del re, guardie della soglia, che avevano cercato di attentare alla vita del re Achashverosh."


Quella notte. Sappiate che dopo che Hamman ebbe eretto la forca1, si recò da Mordekhai e lo trovò seduto con i bambini e cinto di un sacco: piangeva e si lamentava. Hamman contò [i bambini], trovò che erano 22.000, li incatenò con catene di ferro e li mise sotto la sorveglianza di guardiani, dicendo: "Questi li ucciderò prima di impiccare Mordekhai". Le madri dei bimbi portavano loro da mangiare e da bere dicendo loro: "Mangiate e bevete, prima di morire". Essi chiusero i loro libri, li posero sui loro cuori e giurarono sulla vita di Mordekhai di morire a digiuno.


Passate le prime due ore della notte, la loro preghiera fu accolta in cielo insieme a quella dei padri del mondo. Chiese il Santo, benedetto Egli sia, agli angeli: "Cos'è questo gemito che si sente, simile a quello dei capretti e degli agnelli?" Il Santo, benedetto Egli sia, voleva che [gli angeli] rispondessero in loro favore, dicendo: se gli adulti hanno peccato, che colpa ne hanno questi [bambini]? Moshè Rabbenu, la pace sia su di lui, rispose: "Non si tratta né di capretti né di agnelli, bensì del santo gregge del tuo popolo Israel, che non ha [commesso] nessun peccato. Essi gridano amaramente da 3 giorni, afflitti dal digiuno, imprigionati con corde e con catene di ferro, mentre il nemico ha l'intenzione di sgozzarli come capretti e agnelli. Essi invece esaltano il Tuo Nome con grande gioia e viene impedito loro di studiare la Torà che hai donato per mano mia". Subito si destò la pietà del Santo, benedetto Egli sia: prese e strappò le lettere del decreto, che erano sigillate con l'argilla, ciò che non comporta un giuramento, come già spiegato2. Egli provocò una grande confusione in Achashverosh e turbò il suo sonno, mostrandogli in sogno Hamman mentre gli toglieva la corona e gli indumenti regali e prendeva una spada per ucciderlo. Spaventatissimo, non sapeva se questa [visione] gli fosse apparsa da desto o durante il sonno. Poi disse: i dettagli di questo sogno non possono essere privi di fondamento, perché non avevo assolutamente pensato [durante il giorno] all'eventualità che Hamman ordisse tali disegni.


In verità gli era stato mostrato dal Cielo che la forca non era destinata unicamente a Mordekhai, ma aveva anche lo scopo di impiccare il re, come abbiamo spiegato. E quella era la notte di Pesach, che è un tempo di miracoli e di prodigi. E poiché abbiamo visto che dicevano salmi ogni notte, furono salvati di notte, ché durante quella notte il sonno del re fu turbato. Ed era un miracolo, perché Achashverosh avrebbe dovuto dormire a lungo, stanco com'era per il banchetto di Ester. Ma non riusciva a trovare il sonno, perché non appena chiudeva gli occhi si destava, come se qualcun altro fosse venuto a svegliarlo. Ciò lo turbò assai. Pensò: "Molte altre notti mi hanno già visto insonne, ma in quelle occasioni non avevo così tanto bisogno di dormire, invece stanotte devo dormire e non ci riesco". Questa era l'opera dell'angelo addetto al sonno, che lo afferrò e lo scosse 365 volte, tante quante i 365 consiglieri di Hamman che furono d'accordo per preparare la forca. L'angelo stava davanti a lui e gli diceva: "Ingrato! Alzati e rendi il favore a chi te ne ha fatto uno!" In quel momento Achashverosh si sentì confuso, perché non sapeva che la persona in questione era Mordekhai, essendo passato molto tempo da quell'episodio.


Inoltre, Achashverosh non era tenuto a essere grato a Mordekhai, visto che questi non aveva rivelato il complotto al re, bensì a Ester, e non riusciva a trovare chi fosse colui a chi non stava dimostrando la gratitudine che gli era dovuta. Allora chiamò i panettieri e i cuochi e chiese loro: "Forse avete messo un veleno in ciò che ho mangiato?" Li condannò immediatamente a morte. "Nostro signore il re! Il pasto che abbiamo cucinato è stato mangiato anche da Ester e Hamman!". Infatti pensavano che anche Ester avesse mangiato con loro. "Che gli ufficiali si rechino da Ester e da Hamman e controllino: se anche il loro sonno è turbato come quello del re, che ci uccida pure. Se invece sono in buona salute, ciò prova che non abbiamo messo nessun veleno nel cibo", poiché avevano mangiato tutti insieme. Andarono a controllare se Ester e Hamman soffrissero di un qualsiasi malessere, ma trovarono che non soffrivano di niente. Tornarono e lo raccontarono al re. Quando il re capì che quegli uomini erano innocenti, il suo sonno fu turbato e pensò: "Forse Hamman ha posato gli occhi su Ester e vuole uccidermi per sposarla lui. E si vede che anche lei è coinvolta in questo intrigo, poiché ha invitato Hamman a due banchetti, senza invitare nessun altro ministro. Inoltre, il calice che fu versato a Ester, lei lo offerse a Hamman". Poi disse: "Se le cose stanno veramente così, è possibile che nessuno venga a dirmelo, ciò che gli procurerebbe una cospicua ricompensa? Se nessuno me ne ha detto niente, ciò significa che non c'è niente da temere". Dopodiché ci ripensò e disse: "Forse c'è qualcuno che mi ha già reso un servizio di questo tipo, ma non gli ho ancora accordato la sua ricompensa e per questo si astiene dall'informarmi del pericolo". E per chiarire la cosa ordinò di portargli subito il libro dei fatti memorabili che contiene le cronache degli eventi. E voleva ricompensare il suo benefattore in mezzo alla notte perché aveva visto che Ester aveva messo in gioco la propria vita venendo da lui senza essere stata convocata e quindi voleva certamente richiedere qualcosa di importante, per questo aveva detto: "Domani agirò secondo il comando del re". E il fatto che non avesse subito detto la sua richiesta significava che si trovava in un grande imbarazzo e non sapeva come parlarne al re. E cominciò a riflettere e a analizzare in cuor suo quale potrebbe essere la richiesta di Ester. Dopotutto, è una regina e non le manca niente. E forse non chiedeva per sé ma per altri; e poiché Achashverosh sapeva che Ester era orfana, si è detto che probabilmente voleva chiedere qualcosa in favore di Mordekhai, che l'ha cresciuta a casa sua; egli temeva che Ester richiedesse qualcosa che egli non potrà esaudire. Disse: "Poiché domani è il giorno del banchetto e mi sottoporrà la sua richiesta, devo trovare la risposta fin da ora", perciò cercò di scoprire se dovesse una qualsiasi ricompensa a Mordekhai per un favore fatto in precedenza, perché l'indomani Ester potrebbe chiedere di accordargli la ricompensa dovuta, essendo lei cresciuta a casa di Mordekhai. Perciò mandò a cercare il libro dei fatti memorabili delle cronache: un piccolo volume in cui venivano segnati tutti i debiti del re. E quando il debito veniva ripagato, esso veniva càncellato da questo libro e segnato per esteso nel libro delle cronache: il debito dovuto a tale persona, figlio di tale persona, per il favore reso è stato ripagato in tale data. Perciò mandò a prendere il libro dei fatti memorabili per vedere, prima dell'arrivo di Ester, se si dovesse qualcosa a Mordekhai e se ciò gli fosse già stato pagato.


E c'è chi commenta il passaggio "quella notte il re era insonne" dicendo che si trattava della prima volta che gli succedeva e che questo fu un grande miracolo. Perciò chiese il libro dei fatti memorabili per scoprire la causa della sua insonnia. E c'è chi commenta che il suo sonno fu turbato perché stavano tagliando il legno che aveva portato dall'arca di Noè e il rumore arrivava fino al palazzo del re.


I dieci figli di Hamman erano scribi del re. Quando giunsero al fatto di Bigtan e Teresh e alle rivelazioni di Mordekhai, saltarono la lettura di questo passaggio e avvenne un miracolo: malgrado ciò, quel brano venne letto davanti al re3. Lo scriba Shimshai, figlio di Hamman, considerava altamente problematica la rivelazione di questo segreto al re, perciò rigirava le pagine del libro; ma dovunque capitava, trovava il racconto dell'episodio di Bigtan e Teresh. Prese una penna e cercò di cancellare quel testo, ma venne l'angelo Gabriele e lo riscrisse di nuovo, al punto che non c'era nessuna soluzione, il testo era ben presente. E poiché in genere, quando i re non riescono a dormire, vengono loro portati i libri delle cronache, che vengono letti loro finché sonno li coglie, così fecero pure per Achashverosh: gli portarono il libro dei fatti memorabili e gli lessero l'episodio riguardante Bigtan e Teresh. E quello fu un miracolo, perché era del tutto inusuale trascrivere una vicenda come quella in quel libro, eppure fu trovata lì. Quando Mordekhai rivelò [il complotto dei due eunuchi] a Ester, le ordinò di non menzionare il suo nome come fonte, ma Ester non gli obbedì e svelò al re [il complotto] in nome di Mordekhai. Quando il re apprese che Mordekhai aveva voluto che la salvezza fosse attribuita a Ester, decise di non ricompensarlo in nessun modo e di scrivere [nel libro] che egli doveva ricompensare Ester. Ma lei modificò il testo e scrisse che [il re] doveva una ricompensa a Mordekhai, che aveva rivelato [il complotto] a Ester, mentre il nome di lei fu completamente omesso, all'insaputa del re e di Mordekhai. Ed è per questo che il testo [della Meghillà] dice "e vi si trovò scritto ciò che Mordekhai aveva riferito", e questa era una novità sia per il re che per Mordekhai4; e poiché era già passato molto tempo, il re aveva dimenticato che era stata Ester a passargli l'informazione: fu così che si ritrovò in debito solamente con Mordekhai. E poiché gli scribi del re erano nemici di Mordekhai, usarono un sotterfugio e scrissero così: "ciò che Mordekhai aveva riferito a proposito di Bigtan o Teresh5", ciò che lo avrebbe privato di ricompensa per due motivi:


  • Il primo motivo è che ciò significherebbe che Mordekhai aveva rivelato che solo uno di quei due aveva l'intenzione di uccidere il re, senza sapere quale dei due fosse il colpevole. La conseguenza sarebbe che Mordekhai ha provocato la morte di un innocente6.

  • Il secondo motivo è che se ci fosse scritto che Mordekehai aveva denunciato Bigtan o Teresh, ciò significherebbe che ambedue avevano complottato per uccidere il re, ma Mordekhai ne aveva denunciato uno solo, suo nemico personale, risparmiando quell'altro. Secondo questa ipotesi, il re avrebbe lanciato un'inchiesta approfondita, scoprendo che anche il secondo era colpevole e giustiziando anche lui. La conseguenza è che Mordekhai meriterebbe di essere punito per non avere rivelato anche il secondo [attentatore], che se lasciato in vita avrebbe potuto tentare una recidiva. Ciò proverebbe che Mordekhai è un nemico del re.

Questa era la loro intenzione, scrivendo Bigtan o Teresh. Ma avvenne un miracolo: la parola "o" si scisse in due, cosicché la Aleph si attaccò al nome Bigtan, modifìcandolo in Bigtana, mentre la Vav si attaccò al nome Teresh; è così fu che il testo menzionava Bigtana e Teresh7.


E quando il re apprese [di essere in debito con Mordekhai], ne fu felicissimo e la sua agitazione si placò. Infatti, vedendo che Ester aveva invitato Hamman due volte, cioè a ambedue i banchetti, l'aveva sospettata di non essergli fedele. In particolare, temeva che anche in precedenza ci fosse stato un maneggio tra lei e Mordekhai, nella cui casa era cresciuta, e ciò gli faceva perdere il sonno perché non sapeva come appurare la cosa. Una volta appreso che era stato scritto [nel libro] che Mordekhai aveva salvato il re dalla morte, si convinse che non c'era niente da temere, perché se ci fosse stato un qualsiasi intrigo da parte di Mordekhai, non gli avrebbe rivelato il complotto di Bigtan e Teresh, lasciandolo morire per prendere per sé Ester. Ecco qui la prova che Mordekhai e Ester erano integri.


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Note del traduttore:
[1] Un palo destinato all' impiccagione di Mordekhai, si veda la fine del capitolo 5.
[2] A differenza dei decreti sigillati con il sangue, che sono definitivi.
[3] Come se il testo si leggesse da solo, malgrado gli scribi rifiutassero di leggerlo. Il testo accenna a questo miracolo usando il verbo "leggere" al passivo.
[4] Sia il re che Mordekhai pensavano che nel libro dei fatti memorabili il merito della scoperta del complotto fosse stato attribuito unicamente a Ester: nessuno dei due sapeva che Ester aveva sostituito il proprio nome con quello di Mordekhai, ciò che portò in seguito, come vedremo, alla nostra salvezza.
[5] In pratica gli scribi aggiunsero una lettera Aleph nel testo, trasformando la congiunzione e (che si scrive con la sola lettera Vav) in o (che si scrive con le lettere Aleph e Vav). Ecco come cercarono di annullare i meriti che Mordekhai aveva acquisito rivelando il complotto: questa modifica del testo avrebbe fatto credere che Mordekhai aveva denunciato uno solo dei due autori del complotto, oppure che ne aveva denunciati due di cui uno solo era colpevole. Grazie al loro sotterfugio, la lettura del passaggio modificato ad personam avrebbe ridimensionato completamente i meriti di Mordekhai.
[6] Secondo questa chiave di lettura, ambedue gli eunuchi denunciati furono giustiziati in seguito alla denuncia da parte di Mordekhai, ma solo uno dei due era coinvolto nel complotto. Questa lettura implicherebbe una responsabilità diretta di Mordekhai nell'esecuzione di un innocente.
[7] Un altro degli innumerevoli miracoli del racconto di Purim.



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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Meam Loez, Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, traduzione a cura di Ralph Anzarouth.
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