Meam Loez sul Libro di Ester, Midrash di Purim di Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, versetto 6.3


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Traduzione di Ralph Anzarouth



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Meam Loez, Meghillat Ester 6, 3


3: "Il re disse: "Quale onore o carica venne data a Mordekhai per questo?" I giovani al servizio del re dissero: "Non gli venne concesso nulla!"

E quando il re vide che [il merito della sua salvezza] era stato attributo a Mordekhai, gli sorse un dubbio e si chiese se l'avesse ricompensato o meno. Non si aspettava infatti di non trovare nessuna menzione scritta della ricompensa data a Mordekhai e chiese quindi: "Quali onori e privilegi sono stati accordati a Mordekhai per i suoi meriti? Visto che certamente mi sono sdebitato con lui, anche se non mi ricordo in che modo l'ho ricompensato. E in ogni caso, qualunque cosa io possa avergli dato non vale niente in confronto al grande favore che mi ha reso". Per questo motivo usò l'espressione "per questo"1, per dire che se Mordekhai è stato assegnato alla porta del re, non è per via di questo episodio. E decise di accordargli due cose: onori e carica, cioè grandi onori e una carica permanente.


E c'è chi commenta come abbiamo visto in precedenza, che era d'uso trascrivere [note di questo tipo] nel libro dei fatti memorabili; e appena consegnata la ricompensa, [questa nota] veniva cancellata. E il fatto che nel caso di Mordekhai non fosse stata cancellata significava che non gli si era ancora reso il favore, perciò Achashverosh chiese "Quale onore o carica venne data a Mordekhai per questo?", e gli risposero: "Non gli venne concesso nulla!" Ed è scritto che [gli autori del complotto] erano due eunuchi del re, di guardia alla soglia, cioè vicinissimi al re e quindi in condizioni di riuscire facilmente a realizzare con successo la loro congiura, se non fosse stato per l'intervento di Mordekhai che svelò il complotto.


Dissero: "Non gli venne concesso nulla!": Gli dissero che non gli venne concesso nulla, cioè né onori né carica. Quei giovani non risposero così per amicizia verso Mordekhai bensì per odio verso Hamman che era stato elevato sopra di loro. Perciò dissero: "Non gli venne concesso nulla" [per far notare che] in favore di Mordekhai, che era degno di onori, il re non fece nulla, e invece procurò grandissimi onori a Hamman, che era indegno di riceverne di quella importanza, perché aveva provocato l'esecuzione di Vashti2.


E nel testo si può trovare un cenno del fatto che non parlavano per amicizia verso Mordekhai: infatti non avevano menzionato il suo nome, che è un segno di odio, come abbiamo visto con [il re] Shaul che chiese (Primo Libro di Samuele 20, 27): "Perché il figlio di Ishay non è venuto a tavola né ieri né oggi3?". E dall'espressione "Quale onore o carica (gli) venne data" si capisce che il re era convinto che gli fosse stata data una ricompensa, ma non sapeva quale; perciò chiese quali onori e cariche gli fossero stati conferiti per questo suo merito. Ed essi risposero "Non gli venne concesso nulla".


I suoi servitori continuarono: "Benché l'intenzione di Hamman [quando consigliò di uccidere Vashti] fosse solo quella di dare sua figlia in moglie al re, malgrado ciò egli ricevette due ricompense: onori e cariche. Onori, perché hai ordinato a tutti di inchinarsi davanti a lui. E cariche, perché lo hai elevato sopra a tutti gli altri ministri. Se così stanno le cose, hanno fatto bene a farti vedere in sogno che sei un ingrato e che Hamman ti vuole uccidere, poiché certamente non è amico tuo, visto che ha provato a salvare Bigtan e Teresh. E tu hai fatto del male a Mordekhai in cambio del bene che lui ha fatto a te. Egli non ha rivelato la cosa4 e anzi l'ha tenuta segreta. Questo mostra che Mordekhai non l'ha fatto per ricevere una ricompensa ma per amicizia verso il re".


Poiché in quel momento Hamman entrava nel cortile del re, glielo indicarono col dito e gli dissero: "Abbiamo pensato a lungo alla ricompensa più adatta per Mordekhai, ma la cosa ci era impossibile perché Hamman non permetteva di onorarlo". E quando dissero "Non gli venne concesso nulla", puntarono il dito verso Hamman, che stava lì fuori; non potevano esprimersi chiaramente, per evitare che si rendesse conto che stavano parlando di lui.


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Note del traduttore:
[1] In lingua santa la traduzione letterale di questa espressione è "in più di questo". Ciò che suggerisce che qualunque ricompensa o onore Mordekhai abbia già ricevuto, egli merita ancora di più. Il terrore di un nuovo complotto contro di lui e l'ansia disperata di riuscire a sventarlo spingono il re Achashverosh a una generosità palesemente tardiva.
[2] Si veda il primo capitolo della Meghillat Ester.
[3] Il re Shaul evitò di pronunciare il nome di David, ciò che dimostra l'astio che provava per lui.
[4] Mordekhai non ha rivelato l'ingratitudine di Achashverosh. Non ne ha parlato con nessuno, come indicato da una lettura alternativa del testo "עמו דבר", che potrebbe leggersi "la cosa è con lui", cioè l'ha tenuta segreta.



La pubblicazione di questo testo è dedicata alla piena guarigione di Rav Elyashiv, che meriti una perfetta salute e una lunghissima vita. I Maestri della Torà ci insegnano che quando un grande Chakham è malato dobbiamo pregare per lui al punto di diventare malati! Questo è valido a maggior ragione quando il Chakham in question è il Gadol Hador, la guida della generazione, con il quale siamo indebitati ancor più di quanto possiamo immaginare. Una preghiera sincera può offrire risultati straordinari. Che possiamo meritare di vedere presto il nostro giusto Messia con alla nostra guida il nostro Maestro Rabbi Yossef Shalom ben Chaya Musha!


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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Meam Loez, Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, traduzione a cura di Ralph Anzarouth.
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