Rinvenimento dello Zohar - Shem Haghedolim Il Nome dei Grandi - R. Ch.Y.D. Azulay "Chidà"



Traduzione di Ralph Anzarouth


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Zohar. Ho visto uno scritto del nostro Maestro Rav Avraham Rovigo che riporta quanto segue:


Presso il mio Maestro Rav Moshe Zacut, che D-o lo conservi e lo benedica, ho veramente riscontrato nel manoscritto "Yashan Noshan" sullo Zohar che il leader dei Mekubbalim era Rabbi Nechemia ben Hakana, che compose il Sefer Habahir. E dopo di lui, Rashbi (Rabbi Shimon bar Yochai) scrisse il libro dello Zohar e vi aggiunse varie appendici come i Tikkunim (Tikkuné Hazohar). E quando morirono Rashbi, [suo figlio] Rabbi Elazar e tutta quella generazione, la saggezza della Kabbalà andò persa; fino a che D-o fece sì che uno dei re d'Oriente ordinasse di scavare in un certo posto per motivi pecuniari, e vi trovò una cassa contenente il libro dello Zohar. Mandò a chiamare i saggi di Edom, ma essi non conoscevano questo testo e non riuscirono a capirlo. Mandò a chiamare gli Ebrei, che vennero, videro il libro e dissero al re: "Nostro signore il re, questo libro è stato redatto da un saggio: esso è molto profondo e non possiamo capirlo." Il re chiese loro: "Non c'è nemmeno un ebreo al mondo che possa capirlo?" Gli risposero: "Sì, nella città di Tulitula [Toledo, in Spagna]." Il re inviò il libro a Toledo per mezzo dei suoi prodi e quando i Maestri di Toledo lo videro gioirono immensamente e mandarono al re numerosi regali; da qui fu diffusa la Kabbalà presso il popolo d'Israèl.


Quanto sopra è ciò che ho trovato nel testo di Rav Avraham Rovigo. E Rav Yossef Shlomo Delmedigo [detto Yashar Rofeh o Del Medico, di Candia, Creta], nel suo libro "Metzaref Lachokhmà" ["Purificatore della Saggezza"] (foglio 22), scrive di aver appreso da fonti veritiere che nell'anno 5380, quando gli spagnoli misero a sacco la città di Heidelberg [in Germania], essi razziarono migliaia di libri dalla biblioteca universitaria, inclusi dei libri sacri scritti su pergamena, e fra di loro il libro dello Zohar, il cui volume era di ben 24 carichi di portatori1. Esso fu inviato a cardinali e duchi, si consulti colà.


Zohar. Ultimamente mi è capitato in mano il libro "Mitpachat Sefarim". E scorrendolo ho visto che [l'autore] ha contestato [lo Zohar] al punto di scrivere che esso non è stato scritto da un Tana [Maestro della Mishnà] ma da un Acharon [autore recente], e ha manifestato dubbi sui contenuti eccelsi e prodigiosi dello Zohar. E a prima vista sarei stato molto sorpreso dalle sue parole, in generale e nel dettaglio. E a lui si oppongono i nostri Maestri, "leoni" della Torà, il nostro Maestro Rav Moshe Cordovero e l'Ari (Rav Yitzchak Luria Ashkenazi) di benedetta memoria, animati dallo Spirito Santo e ai quali appariva Eliahu [Hanavi, il Profeta Elia], sia benedetto il suo ricordo, e la cui influenza si estende su tutta la terra e le cui parole arrivano ai limiti dell'universo; e a loro si uniscono altri santissimi Maestri. Perciò mi sembra che anche il Rav [autore del "Mitpachat Sefarim"] in verità riconoscesse sinceramente il santo Zohar; ma che si sia imposto questa attitudine per constrastare e per occludere le fonti delle affermazioni di quella setta maledetta, la quale trasgredisce divieti capitali e di Karèt, e che per fare ciò utilizza i contenuti dello Zohar in modo futile e menzognero2. E questi dubbi che Il Rav esprime sono dovuti al fatto che "quando ci fu la necessità di agire, trasgredirono [perfino] la Tua Torà" (Salmi 119, 126), e quindi egli è motivato dall'amore del Cielo. E che D-o nella Sua misericordia lo giudichi con benevolenza.


Si veda quanto scrisse il Rav Moshe Haghiz di benedetta memoria nel "Mishnat Chakhamim", al paragrafo 332, riguardo all'epoca in fu redatto il libro dello Zohar, e che lo Zohar è composto da Mishnayot, Braitot e Tossafot3. E il Rav Moshe Cordovero di benedetta memoria scrisse che esse risalivano a un'epoca antica ed erano redatte in forma concisa e Rabbi Shimon Bar Yochai ne cita alcune nei suoi discorsi - fine della citazione. E sembra che ci fossero pure Mishnayot, Braitot e Tossafot che si riferivano ai segreti della Torà. Ed è possibile che facessero parte dei 600 trattati della Mishnà che esistevano all'origine4. E si consulti ciò che ho scitto in precedenza all'inizio della seconda parte (si veda "Brit Menuchà").


E ho visto un manoscritto di Rav Haim Vital di benedetta memoria: un gran libro sulle parti mancanti nello Zohar. E probabilmente esso include informazioni supplementari rispetto alle parti mancanti che furono stampate nello Zohar di Costantinopoli [Istanbul].


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Note del traduttore:
[1] Rav Azulai usa qui un'espressione piuttosto inusuale e abbiamo fatto molta fatica a capirla, malgrado l'aiuto di numerosi studiosi. Abbiamo provato a consultare il testo originale del "Metzaref Lachokhmah", ma l'espressione è identica a quella usata dal Rav Chidà. Abbiamo finalmente accettato la soluzione proposta da un giovane studioso e cioè: oggi i 23 volumi dello Zohar prendono poco spazio perché sono stampati e rilegati; ma le pergamene rinvenute di cui parla il testo erano molto spesse e il testo dello Zohar era redatto a mano, quindi non è inverosimile che l'insieme del manoscritto dello Zohar fosse estremamente pesante e voluminoso come affermato dai testi proposti: 24 carichi di portatori, forse quelli impiegati per inviare i volumi dello Zohar al duca di Baviera, a un cardinale romano e ai dignitari spagnoli (si consulti il Metzaref Lachokhmà citato in precedenza).
[2] Si può supporre che si tratti delle eresie del ramo sabbateo e frankista, che vengono spesso e impropriamente definite "messianiche" ed i cui effetti furono disastrosi in numerose comunità ebraiche.
[3] Diverse categorie di detti rabbinici dell'epoca della Mishnà.
[4] Oggi ne sono rimasti solo 60.
Si ringrazia Hebrewbooks.org

Testo sul ritrovamento dello Zohar,
tratto da Shem Haghedolim, Elenco Libri, voce "Zohar",
di Rabbi Chaim Yossef David Azulay, detto il Chidà

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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Shem HaGhedolim, Rabbi Chaim Yossef David Azulay, traduzione e note a cura di Ralph Anzarouth
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