Confessione dei Peccati – Rabbi Chaim Vital dallo Shaaré Kedushà (Porte della Santità)



Traduzione di Ralph Anzarouth


BS"D


[...] Se [il peccatore] fa Teshuvà per amore [di D-o] o perfino per timore1, la punizione per il peccato è estirpata alla radice, come se non fosse mai esistita. Ma se fa Teshuvà a causa dei guai che si sono abbattuti su di lui [in seguito ai suoi peccati], il suo difetto non è del tutto curato: egli viene considerato menomato e la sua Teshuvà necessità il “Vidduy” (la confessione dei peccati). E l’essenza del Vidduy è: “Ho commesso peccati, colpe, crimini ecc., invece noi e i nostri padri ecc.". E la formula del Vidduy si trova nei testi della nostra Ghemarà2 e nel Talmud Yerushalmi. L’ho modificata [per comporre il testo seguente], aggiungendo e togliendo dei passaggi:


"Padrone del mondo, ho commesso peccati, colpe e crimini, ho fatto ciò che Tu consideri male, avevo pessime idee e seguivo strade lontane; ora sono pentito di tutto ciò, vorrei non essermi comportato così e ciò che ho fatto non lo farò più. Che sia la Tua volontà, Eterno, nostro Signore e Signore dei nostri padri, che Tu mi faccia espiare tutti i miei crimini, che Tu abbia pietà di me riguardo a tutte le mie colpe e che Tu mi perdoni per peccati, colpe e crimini di cui mi sono macchiato davanti a Te dal giorno in cui il mondo fu creato fino a oggi, comprese le mie vite precedenti3, trasgredendo sia i divieti della Torà sia quelli rabbinici con i loro decreti, le loro separazioni e le loro tradizioni, perché Tu sei Colui che vuole la Teshuvà4."

Che le parole della mia bocca e il ragionamento del mio cuore siano graditi davanti a Te, D-o, mia Roccia e mio Redentore.


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Note del Traduttore:
[1] Sono i due modi del servizio di D-o: pur essendo il primo preferibile, idealmente essi dovrebbero essere complementari.
[2] Credo che l’autore si riferisca qui al trattato Yoma del Talmud Bavli. Il Viduy è ricordato più volte nella Torà orale.
[3] Le vite precedenti sono i famosi Ghilgulim.
[4] Per il lettore che non avesse ancora letto gli altri testi proposti dal nostro sito: la Teshuvà è il ritorno completo a D-o benedetto, un processo molto più significativo rispetto al semplice pentimento per gli errori passati.

Tratto da Shaarei Kedushah di Rav Haim Vital, ultimo brano della seconda parte: testo originale in Ebraico da Hebrewbooks.org

Abbiamo tradotto anche un altro brano della seconda parte dello Shaare Kedushah (porta 5), che tratta della menzogna.


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