Meam Loez sul Libro di Ester, Midrash di Purim di Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, versetto 6.6


BS"D


Traduzione di Ralph Anzarouth



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Meam Loez, Meghillat Ester 6, 6


6: Hamman venne, e il re gli disse: "Che cosa si deve fare all’uomo che il re vuole onorare?" - e Hamman pensò tra sé e sé: "A chi il re vorrà tributar onore se non a me?"

Quando Hamman udì le parole del re che chiedeva "Chi c'è nel cortile?", capì che il re si era accorto della sua presenza nel cortile e si aspettava quindi che dicesse "Venga". Infatti il testo dice precisamente che "Hamman venne", cioè che entrò di sua iniziativa senza aspettare di essere chiamato. Col suo ingresso gli angeli di distruzione si prepararono a stroncarlo e a farlo precipitare dalla sua posizione privilegiata. Il re si accorse che Hamman era entrato prima di essere chiamato dai paggi, perciò non lo lasciò parlare né salutare e subito gli chiese: "Che cosa si deve fare all’uomo che il re vuole onorare?" Il re voleva verificare se veramente Hamman fosse un nemico come aveva visto in sogno, perciò non menzionò esplicitamente il nome di Mordekhai: disse solo "l’uomo", per far credere a Hamman che si trattava di lui e per vedere se avrebbe osato togliergli la corona reale e mettersela in testa, dimostrando così di essere un nemico.


Disse il re a Hamman: "Desidero onorare un uomo che è già onorato." E infatti lo definisce 'uomo'.1 "Adesso voglio conferirgli altri onori, consigliami cosa fare". Ciò dimostra che l'ascesa di Mordekhai fu il frutto di un miracolo: infatti, dapprima il re aveva chiesto ai valletti “Quale onore o carica venne data a Mordekhai per questo?”, quindi era degno di due cose: onori e cariche. Ciò è dovuto al fatto che il re voleva fare tutti i favori a Mordekhai perché costretto, essendovi obbligato e spronato dal Cielo; e anche a causa di Ester, che era cresciuta a casa sua. Ma di sua propria volontà non avrebbe voluto rendere nessun favore a Mordekhai, perché era ebreo e abbiamo già spiegato che Achashverosh odiava gli Ebrei, temendo che uno di loro gli portasse via la corona. Perciò ritrattò quanto detto in precedenza, onori e cariche: ora diceva solamente onori, ed è questa cosa che ha favorito l'ascesa di Mordekhai, perché quando Hamman apprese che il re non desiderava dargli cariche ma solo onori, si convinse che parlava proprio di lui, visto che la carica ce l'aveva già, essendo già stato elevato al titolo di viceré, il più prestigioso di tutti. E se avesse saputo che l'intenzione era [di onorare] un'altra persona, non si sarebbe dilungato su tutti quei vari onori da accordare.


Pensò tra sé e sé: "A chi il re vorrà tributar onore se non a me?": Così disse Hamman: "Il re sicuramente si riferisce a me, perché se avesse l'intenzione di [ricompensare] qualcun altro, non avrebbe detto che vuole dargli onori bensì ricchezze, che la gente desidera più degli onori. Ma ora che ha detto che vuole conferirgli degli onori, è certo che parla di me, che già sono ricco e mi servono solo gli onori." Poi aggiunse: "Chi potrebbe essere colui che il re vuole onorare? Non si tratta di un obbligo ma di un desiderio e per di più non vuole arricchirlo ma solo onorarlo: certamente sta pensando a me." Tuttavia, Hamman rifletteva e diceva in cuor suo: "Forse comunque ha in mente qualcun altro", perciò suggerì astuziosamente alcune onoreficenze del tipo che la gente non era in grado di distinguere se fossero più o meno elevate rispetto al rango di Hamman. In questo modo, se Achashverosh aveva in mente Hamman, esse avrebbero rappresentato un grande onore per lui, al punto da farlo considerare proprio come un re. E se invece Achashverosh pensava a qualcun altro anziché a lui, quelle onoreficenze non disturberebbero Hamman, perché erano in realtà onori immaginari destinati a svanire come il fumo e dopo che quel tale li avrebbe ricevuti tutto sarebbe ritornato allo stato iniziale.


Questa non sarebbe stata una umiliazione per Hamman, perché considerava il suo potere come permanente, al contrario di quell'onore che era effimero: la gente continuerà a dire che nessuno è potente quanto Hamman. Trovò quindi appropriato sottomettere questa proposta.


E c'è chi spiega le cose in questo modo, riguardo a ciò che Achashverosh aveva visto in sogno, come discusso in precedenza, cioè Hamman che sguaina la spada per ucciderlo. Achashverosh si spaventò moltissimo, si svegliò e ordinò agli scribi di portargli il libro dei fatti memorabili. Lo aprirono e videro ciò che Mordekhai aveva svelato su Bigtana e Teresh. E Hamman era entrato nel cortile così presto, a un'ora in cui i re non usano ricevere gente. Si rinforzarono così in cuor suo i suoi sospetti nei confronti di Hamman: "Hamman certamente pensava che io dormissi ancora ed è venuto per uccidermi". E dopo che ebbero letto davanti a lui nel libro dei fatti memorabili ciò che Mordekhai aveva svelato su Bigtan e Teresh salvandogli la vita, mentre d’altra parte aveva visto in sogno Hamman cercare di ucciderlo, la vista di Hamman così presto a quell'ora rafforzò la sua convinzione. E lo sospettava già da prima: fin da quando Ester aveva invitato [Hamman] al banchetto, [Achashverosh] aveva cominciato a riflettere su cosa questo possa significare. Hamman che si mostrava amichevole voleva in realtà ucciderlo, e al contempo voleva eliminare Mordekhai che aveva salvato [il re]. La sua intenzione era certamente quella di privare il re di uno dei suoi alleati che potrebbero salvarlo. Decise quindi di verificare le cose proprio invertendo i ruoli: Hamman farà onore a Mordekhai.


E c'è chi spiega che il motivo per cui diede proprio quelle istruzioni a Hamman era che lo aveva visto in sogno togliergli l'abito regale e la corona. Voleva quindi che il sogno si realizzasse in questo modo e considerava del tutto straordinario il fatto che Hamman fosse arrivato precisamente in quel momento. Dunque il sogno si era avverato così2. Perciò gli disse: "Prendi presto gli abiti e il cavallo e fai così all'ebreo Mordekhai"; difatti nel Targum Sheni3 è detto che gli pose anche la corona.


Altri spiegano così il motivo: Hamman pensò tra sé e sé: "A chi il re vorrà tributar onore se non a me?", ché in quel momento Hamman rifletté agli immensi onori ricevuti in quel giorno: anche la regina gli aveva accordato la sua bontà e gli aveva fatto onore, invitando lui solo al banchetto che aveva preparato. Ed era invitato anche per il banchetto dell'indomani, come si era vantato con la gente di casa sua e con i suoi amici. Perciò pensò "A chi il re vorrà tributar onore se non a me?" E Achashverosh capì che Hamman pensava a sé stesso, tanto esagerò riguardo agli onori da accordare. Perché se avesse avuto in testa Mordekhai, sicuramente non avrebbe esagerato a tal punto. Al contrario, avrebbe misurato le sue parole. E il re non voleva rivelargli chi fosse [la persona che intendeva onorare] perché conosceva bene la sua brama degli onori e l'invidia che provava per gli altri. E se gli avesse svelato che pensava a Mordekhai, avrebbe sicuramente provato a sminuire i suoi pregi e il valore dei suoi atti. Perciò nascose [l'identità della persona che intendeva onorare] per fargli credere che pensava a lui.


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Note del traduttore:
[1] Il re usa un termine di riguardo, ciò che offre un’indicazione sul rango della persona in questione.
[2] Cioè se veramente Hamman deve prendere la corona del re, che lo faccia per una cerimonia priva di conseguenze e in questo modo il cattivo presagio contenuto nel sogno non avrà lasciato nessuna traccia nelle gerarchie del regno.
[3] Il Targum Sheni (letteralmente “seconda traduzione”) alla Meghillat Ester è una ulteriore traduzione della Meghillà in aramaico, oltre a quella comunemente usata. È una traduzione non letterale e assomiglia piùttosto a una raccolta di Midrashim. Il fatto che il Targum Sheni suggerisca anche che gli pose la corona rinforza quanto spiegato nella nota 2.



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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Meam Loez, Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, traduzione a cura di Ralph Anzarouth.
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