La Meghilla di Antioco: Storia del miracolo di Hanukà, la festa dei lumi - Ottava candela



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Un altro testo ebraico tradotto in italiano da Ralph Anzarouth per i lettori di ‘Maestri della Torà’


La Meghillà di Antioco - 8


La Meghillà di Chanukkà narra la storia degli avvenimenti di 21 secoli fa ed è stata divisa in 8 parti (chiamate "candele di Chanukkà") da Rav Yitzchak Ratzabi nel suo libro "Mahi Hanukkah" per facilitare la lettura di un brano in ognuno degli otto giorni di Chanukkà. Il sito dei ‘Maestri della Torà’ vi propone la storia di Chanukkà interamente tradotta in italiano:

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Ottava candela di Chanukkà:


Dopo questi fatti, gli Ebrei si recarono al Santo Tempio [di Gerusalemme], ricostruirono le porte distrutte, ripararono le [tredici] brecce [aperte nelle mura] e purificarono la corte [del Tempio] dai cadaveri e dalle impurità1. Cercarono dell'olio d'oliva puro per accendere la Menorà, ma ne trovarono solo una ampolla, che portava il sigillo dell'anello del Sommo Sacerdote dell'epoca del profeta Samuele: seppero così che era pura. Essa conteneva olio in quantità sufficiente per l'accensione di un giorno, ma il Signore del cielo, che aveva stabilito lì la residenza del Suo Nome, la benedisse cosicché poterono accendere [la Menorà] con [l'olio di questa] ampolla per otto giorni.


Perciò i figli di [Mattatia] Asmoneo decretarono il rito e il divieto seguenti e [tutti] gli Ebrei si unirono a loro: decisero di celebrare questi otto giorni dichiarandoli giorni di banchetti e di gioia come le feste scritte nella Torà, di accendere candele in quei giorni e di tramandare ai loro discendenti che il Signore del cielo ha concesso loro le vittorie. Inoltre, in quei giorni non si fanno orazioni funebri, non si fissa nessun tipo di digiuno, eccetto quelli che uno deve osservare per averli promessi in precedenza e che preghi davanti al Signore2. Ma Asmoneo, i suoi figli e i suoi fratelli non decretarono l'astensione dal lavoro e dalle attività creative3 [durante gli otto giorni di Hanukkà].


E a quell'epoca cessò il nome del regno dei Greci4. Il regno venne affidato ai figli dell'Asmoneo e ai loro discendenti a partire da quell'epoca e fino alla distruzione della casa del Signore5, dopo 206 anni6.


Perciò gli Ebrei, da allora in poi, durante tutto il loro esilio osservano quei giorni e li dichiarano giorni di gioia e di banchetti, dal 25 del mese di Kislev per [la durata di] otto giorni. E [quei giorni di Hanukkà] che i Cohanim, i Leviti e i loro Saggi hanno stabilito per la loro generazione e per i loro discendenti in perpetuità7 non si separeranno mai dai Figli d'Israele.


Così si conclude la Meghillà di Antioco, detta anche Meghillà dei figli dell'Asmoneo (Meghillat Bney Chashmonai). La rivolta dei Maccabei si concluse con la liberazione del Santo Tempio di Gerusalemme e con la sua inaugurazione che culminò con il miracolo di Hanukkà.

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Note del traduttore:
[1] Si tratta dei maiali che i Greci avevano sacrificato (Kavanat Halev) ai loro idoli nei nostri luoghi più sacri.
[2] Dopo avere consultato la Meghillat Taanit, ci sembra di avere capito che con quest'ultima frase si permette alla persona che digiuna (a causa di un voto precedente al decreto della festa) di aggiungere alla sua preghiera anche i brani che si pronunciano nei digiuni (che generalmente a Chanukkà non si ha motivo di recitare).
[3] Come é noto (ma forse non abbastanza) sarebbe impreciso dire che quelle che sono vietate durante lo Shabbat e le feste ebraiche sono le attività lavorative. È più appropriato dire che sono vietati i 39 tipi di lavori necessari alla costruzione del Santo Tempio di Gerusalemme, insieme ai loro derivati e ai decreti dei Maestri. Il nostro testo ci conferma che questo divieto non è esteso a Hanukkà, alla stessa stregua dell'altra festività post-biblica (Purim).
[4] Dopo avere dominato il mondo allora conosciuto per diversi secoli, il potere della Grecia si esaurì e mai nei millenni successivi ritrovarono il fasto nazionale perduto.
[5] Il Secondo Tempio di Gerusalemme, distrutto da Tito il malvagio.
[6] Questi ultimi versi, assenti nei più antichi manoscritti, sono da considerare una aggiunta tardiva al testo originale. Anche il commento di Rabbi Saadia Gaon rivela chiaramente che questi versi non figuravano nel testo a sua disposizione.
[7] Il Talmud Yerushalmi ricorda in diverse occasioni che in futuro tutte le festività verranno abolite tranne Hanukkah e Purim.
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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Meghillà di Antioco su Chanukkà, traduzione e note a cura di Ralph Anzarouth
Meglio ancora se aggiunge anche un link verso:
http://www.anzarouth.com/2009/12/meghilla-antioco-hanukka-8.html
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