Discorso di R. Elazar Menachem Mann Shach (Rav Shach), Rosh Yeshivat Ponovitz



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Un altro testo di ebraismo tradotto in italiano da Ralph Anzarouth per i lettori di ‘Maestri della Torà’


Quando si pensa e si riflette agli aspetti della vita odierna, si capisce che ciò che contraddistingue la nostra epoca è che il tempo non scorre calmo e uniforme come una volta; oggi le situazioni evolvono rapidamente e in tutti i campi si innova a un ritmo accelerato. Nelle cose di questo mondo vediamo di anno in anno un'evoluzione da capogiro: processi che un tempo impiegavano decenni per passare da una fase a quella successiva si rinnovano oggi molto velocemente, in un batter d'occhio. Dalla direzione che prende questo fenomeno si può intuire l'intenzione della Provvidenza di raggiungere rapidamente il compimento voluto dello svolgimento regolare della vita di questo mondo1.


Le cose sono cambiate radicalmente anche riguardo agli aspetti spirituali e la loro trasformazione è del tutto innaturale rispetto al corso naturale delle cose che avevamo conosciuto nelle epoche precedenti. [...] Il campo d'azione è oggi illimitato: la generazione è orfana, non c'è un saggio, non c'è un profeta; c'è invece una terribile indigenza di Torà - e per curarla si possono fare cose grandiose e impensate.


E se pure, dopo avere riflettuto, ognuno dubita di essere in grado di contribuire a diffondere la gloria del Re del mondo, invece è vero proprio il contrario: abbiamo davanti a noi una meravigliosa opportunità, proprio perché non c'è nessuno per agire! Perciò anche persone di caratura modesta come noi2 possono ottenere grandi meriti. [...]


Oggi la pubblica piazza è così vuota di vita spirituale e la gente è così materialista che non c'è nemmeno più un linguaggio comune [per comunicare] con loro: non capiscono assolutamente cosa si pretenda da loro e che male ci sia in tutte quelle attività che sono il contrario dello spirito della Torà e della volontà di Hashem. Il loro mondo è completamente diverso. La soluzione è (Talmud Bavli, trattato Kiddushin, foglio 30b) "Portalo alla casa di studi", dove si dà all'uomo la comprensione e l'accesso alla Torà e lo si guida in questo modo a migliorare il proprio stile di vita. Perciò è un dovere santo per ognuno di impegnarsi, una o due volte alla settimana, a tenere una lezione laddove è necessario.


Ho appreso che alcuni esitano: forse per chi si occupa principalmente di Torà, [occuparsi di queste cose] significa trascurare [lo studio della] Torà? Per altre cose ci si permette di trascurarla e invece per questa si esita... È chiaro che questa domanda non sussiste! È certamente permesso e obbligatorio agire ognuno secondo le proprie forze per studiare e per insegnare.


Questa epoca speciale grida: "Agite!" Le opportunità che essa offre sono enormi e chi può tirarsi da parte?


Le istruzioni dal Cielo sono chiare e ci indicano di cogliere e accumulare meriti3. Questi sono i giorni che precedono la venuta del Mashiach: in che modo lo accoglieremo e come ci prepareriamo ad accoglierlo? Infatti, bisogna avvicinarsi a lui. E per prepararsi bisogna essere costantemente all'erta per accumulare le Mitzvot: com'è noto, non si desiderano i giorni dell'era messianica4 e le opportunità sono disponibili adesso. Tutto ci suggerisce di cogliere le numerose possibilità che si offrono a noi.


E ognuno deve adattarsi ai tempi e cooperare con le persone che si dedicano alla diffusione della Torà, mettersi a disposizione di chi organizza questa Mitzvà e associarsi a loro con tutte le proprie forze e con tutte le proprie facoltà.

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Note del traduttore:
[1] Cioè il progresso tecnologico e il ritmo frenetico che caratterizzano la vita moderna sono un segno che la Provvidenza sta accelerando i processi naturali per arrivare alla rivelazione del giusto Messia e all'inizio del Mondo Futuro.
[2] Per chi non avesse l'abitudine di leggere testi rabbinici: si tratta di modestia sincera, frutto di una vita di impegno e di Mussar per perfezionare questo e tutti gli altri tratti della propria personalità. L'autore è uno dei principali Maestri dell'ultima generazione.
[3] Si tratta dei meriti delle buone azioni, facili da cogliere per via delle numerose occasioni che si presentano oggigiorno.
[4] Dobbiamo ovviamente spiegare il senso di questa espressione, che avrà certamente stupìto il lettore più attento: qui si parla del giorno d'oggi, un'epoca pre-messianica in cui si possono ancora accumulare meriti. Durante l'era messianica non ci sarà più l'istinto malvagio, tutti riconosceranno la verità e quindi non ci sarà più la scelta tra il bene e il male. Date queste premesse, è chiaro che non sarà più un merito compiere le Mitzvot, poiché esse presuppongono l'esistenza di una libera scelta. È da questo punto di vista che Rav Shach considera la nostra epoca preferibile ai giorni del Messia, nonostante l'amaro esilio e le persecuzioni. Infatti, noi possiamo ancora acquisire meriti scegliendo di comportarci secondo il volere di Hashem.

In una piccola comunità ebraica in Lituania, negli anni che precedettero la prima guerra mondiale, i dottori cercavano di convincere una donna ebrea ad abortire, in seguito a una complicazione della gravidanza. Questa ebrea, pia e devota, non ne volle sapere nulla e decise di affidarsi al Signore. Così nacque, perfettamente sano, uno dei suoi dieci figli. Anni dopo, i barbari nazisti uccisero otto di questi figli (che Hashem vendichi il loro sangue): gli unici a salvarsi furono una figlia e un figlio, proprio quel figlio che i dottori avrebbero voluto eliminare e che divenne un Ghedol Israel, il Gaon Harav Shach.


Rav Elazar Menachem Mann Shach di benedetta memoria fu infatti uno dei più importanti Maestri della Torà dell'ultimo secolo. Viene chiamato anche "Avi Ezri" dal nome del suo testo più importante. Ci ha lasciati quasi 9 anni fa, ormai ultracentenario. Diresse la Yeshivà di Ponovitz, la più prestigiosa delle Yeshivot, e fu guida spirituale di migliaia di allievi, una importantissima parte (in quantità e in qualità) del mondo della Torà di oggi, che egli ebbe il merito di sviluppare e di rinforzare nonostante le condizioni avverse. Per avere un'idea di cosa fosse la Yeshivà di Ponovitz 50 anni fa, potete osservare il primo dei due splendidi filmati che si trovano in fondo a questa pagina. Oggi ovviamente la Yeshivà di Ponovitz è molto diversa, come si può vedere nel secondo video: più di 1000 studenti che studiano la Torà nella stessa aula sono una vista che impressiona e commuove chiunque la osservi. Questo brano, ripubblicato recentemente da Rav Amnon Yitzchak nel suo settimanale Ghinzei Hamelekh, fa parte di un discorso tenuto da Rav Shach al congresso inaugurale dell'organizzazione "Moreshet Avot", che fu fondata grazie al suo impulso dagli studiosi della scuola rabbinica di Ponovitz nell'estate del 5728 (quarantadue anni fa) per riavvicinare alla Torà quegli Ebrei che ne erano stati allontanati. Il testo del discorso dimostra la volontà di Rav Shach di ricostruire il mondo della Torà dopo la quasi totale distruzione operata dai nazisti e dai loro alleati, sia cancellato il loro nome. La spettacolare rinascita di numerose Yeshivot e il numero sempre crescente di studenti e di studiosi di Torà è dovuto in gran parte alla tenacia e all'accanimento dei Maestri contemporanei che hanno dedicato la loro vita a questo progetto.




Video della Yeshiva di Ponovitz 50 anni fa. Negli ultimi 20" del video si vede un ancora giovane Rav Shach spiegare un brano di Talmud a un allievo.




La Yeshivah di Ponevitz oggi

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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Discorso di Rav Shach, traduzione di Ralph Anzarouth
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