Articolo sui Princìpi - Cap.6 Provvidenza Divina (Maamàr Haikarìm) di Rabbi M. Ch. Luzzatto



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BS"D


Traduzione di Ralph Anzarouth


6. La Provvidenza Divina


Il Signore benedetto esercita continuamente la Sua Provvidenza su tutte le Sue creature: Egli le mantiene e le guida secondo la finalità per la quale le ha create.


E poiché Egli ha distinto il genere umano per attribuire [a ogni individuo] ricompensa e punizione a seconda delle sue azioni, come descritto in precedenza, l’intervento della Provvidenza nei suoi confronti è diverso da quello riservato alle altre specie. Ciò è dovuto al fatto che lo scopo della Provvidenza nei confronti di ognuna delle altre specie ha lo scopo di garantire la sua esistenza, secondo leggi e limiti voluti da Hashem, sia benedetto il Suo Nome. E infatti, Egli provvede ai bisogni particolari di ogni specie nella sua globalità, ma non a quelli di ogni elemento all’interno della specie; e questo perché la loro finalità non è individuale, bensì funzione dell’integrità collettiva della specie. Invece, per quanto riguarda l’umanità, ogni individuo, oltre alla supervisione che gli è accordata come membro della specie umana, è oggetto di una supervisione individuale che lo riguarda come persona: ogni sua azione è giudicata individualmente e su di lui vengono prese decisioni specifiche, secondo le particolari circostanze che gli sono proprie.


E devi sapere che in effetti le attività dell’uomo sono classificate in due categorie: la prima include azioni che vengono considerate per lui un merito o un demerito, cioè le azioni che costituiscono una Mitzvà (precetto) o una ‘Averà (trasgressione di un divieto). E la seconda categoria include tutte le altre azioni, che non fanno parte della prima categoria perché non sono né una Mitzvà né una ‘Averà.


E tutto ciò che concerne una Mitzvà o una ‘Averà è in ogni caso affidato alle mani dell’uomo, che non subisce alcuna coercizione da parte di nessuno. E il Giudice Supremo osserva tutti questi atti per valutarli correttamente e attribuire per ognuno di loro la ricompensa (o la punizione) appropriata. E riguardo a tutto ciò che non è né Mitzvà né ‘Averà, l’uomo è trattato come le altre specie nelle loro attività, nel senso che ciò che gli succede è il risultato di una imposizione dall’alto, il cui fine può essere quello di preservare la sua specie o di dispensargli una ricompensa o una punizione, secondo ciò che merita.


E il Signore, benedetto Egli sia, esercita la Sua Provvidenza su tutto, giudica tutto e decreta tutte le decisioni. E gli angeli sono i Suoi servitori, ognuno dei quali è incaricato di un compito specifico che deve assolvere entro i limiti che gli sono propri e eventualmente di impartire all’uomo il trattamento che merita a seconda del suo comportamento, come già spiegato in precedenza.


E devi sapere che malgrado il Signore benedetto sia assolutamente onnisciente, che niente Gli sia nascosto e che nessuna notizia sia nuova per Lui1, ciononostante non è su queste basi che Egli esercita la Sua Divina Provvidenza e il Suo giudizio. Invece, [Egli le basa] su un ordine giudiziario che ha voluto, simile a quello instaurato dalle autorità sovrane di questo mondo; ed Egli giudica i diversi casi in tribunali composti da angeli, con testimoni che depongono sulle varie vertenze, accusatori che incolpano e difensori che trovano dei meriti. Tutti questi sono angeli il cui compito è quello che abbiamo esposto: alcuni testimoniano di ciò che avviene nel mondo, altri accusano, altri difendono e la sentenza finale viene emessa in perfetta giustizia.

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Note del traduttore:
[1] Probabilmente perché Hashem è al di sopra del tempo (da Lui creato) e quindi non Gli si possono attribuire nozioni temporali come “prima”, “dopo” o “nuovo”.


Testo originale in Ebraico
Nostra traduzione in inglese - Our translation into English

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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Maamar Haikarim, Rav Moshe Haim Luzzatto, Edizioni Morashà, traduzione e note a cura di Ralph Anzarouth
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http://www.anzarouth.com/2008/11/6-provvidenza-divina.html
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