"La Torà: Acquisto o Eredità?" dal Likuté Sichot di Rabbi Menachem Mendel Shneerson, Rebbe di Lubavitch



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Un altro testo di ebraismo tradotto in italiano da Ralph Anzarouth per i lettori di ‘Maestri della Torà’


Torà: acquisto o eredità?


Rabbi Yossi dice:
che i beni del prossimo siano per te altrettanto preziosi che i tuoi;
studia la Torà con dedizione, poiché non ti è data in eredità;
e che tutte le tue azioni abbiano uno scopo celeste.

[Massime dei Padri 2, 12]


Il Tiferet Israel1 ha messo in evidenza una contraddizione. Infatti è scritto (Devarim 33, 4): "La Torà che ci ha comandato Moshè è un'eredità per la radunanza di Yaakov".2 Ciò significa che la Torà "è un'eredità". Come mai qui [nelle Massime dei Padri] è detto invece "non ti è data in eredità"?


Si può spiegare questa contraddizione, perché in verità la Torà presenta due aspetti:

  • A) "Eredità", cioè la Torà è trasmessa in eredità a ogni individuo del Popolo Ebraico.

  • B) "Vendita", secondo il detto dei nostri Maestri di benedetta memoria (Midrash Shemot Raba 33, 1): "Disse il Santo, benedetto Egli sia: 'Vi ho venduto la mia Torà'."

Il concetto di eredità riguardo alla Torà significa che essa "appartiene" individualmente a ogni ebreo, poiché un'eredità non dipende dalle condizioni o dall'età dell'erede e perciò l'obbligo di studiare la Torà è identico per tutti [gli Ebrei], come dice Rambam (Mishnè Torà, leggi sullo studio della Torà 1, 6): "Ogni ebreo ha l'obbligo di studiare la Torà, che sia egli povero o ricco ecc.". E ciò non dipende dal suo livello di comprensione della Torà.


Il concetto di vendita riguardo alla Torà si riferisce invece alla comprensione della Torà. Cioè, come nell'atto della vendita, l'acquirente non compra gratis bensì deve pagare per la merce che compra. Così è pure per la comprensione della Torà: capire bene la saggezza della Torà richiede impegno e sforzo.


È di questo secondo concetto, la vendita, che parla la nostra Mishnà3: "Studia la Torà con dedizione, poiché non ti è data in eredità". Per capire e intendere la Torà (ognuno secondo le sue capacità) non è sufficiente "ereditare" la Torà, bisogna invece anche "comprare" la Torà. Ciò avviene grazie ai 48 meriti con cui si acquista la Torà, elencati più avanti in questo stesso trattato4.


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[1] Numerosi libri dei Maestri furono chiamati con questo nome. Qui si tratta forse del Tiferet Israel redatto dal Maharal di Praga. Le due uniche edizioni che abbiamo potuto consultare sono purtroppo poco leggibili: ci sembra di avere trovato la traccia di questa discussione nel capitolo 46, ma lo stato dei testi non ci permette di esserne certi. Se uno dei nostri lettori avesse una traccia più sicura saremo lieti di prenderne atto.
[2] Si veda riguardo a questo versetto il Talmud Bavlì, trattato di Sukkà, 42a. Il passaggio si trova anche sulla copertina dei libri delle Edizioni Morashà (inclusi i nostri), il cui nome, tratto dal versetto di Devarim, è proprio quello usato per designare l'eredità ebraica. Non è un caso che Morashà faccia anche questo: diffondere e trasmettere la santa Torah, che da 33 secoli è la nostra preziosa eredità.
[3] Per chi l'avessse dimenticato, i Pirké Avot (le Massime dei Padri) sono un trattato della Mishnà.
[4] Si veda Massime dei Padri 6, 6.

Questo breve commento ai Pirkè Avot di Rabbi Menachem Mendel Shneerson è tratto dal Likutè Sichot, vol. 13, pag. 115. Altri brani dello stesso autore, settimo e ultimo Rebbe della Chassidut Lubavitch:


Dedichiamo la pubblicazione di questo brano alla memoria di Rachel bat Salcha zl, chiamata dal Creatore il 7 Tammuz 5703: che il suo riposo sia nel Gan Eden insieme ai giusti del mondo.

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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Likuté Sichot, Rabbi Menachem Mendel Shneerson, traduzione di Ralph Anzarouth
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