Meam Loez sul Libro di Ester, Midrash di Purim di Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, versetto 6.14


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Traduzione di Ralph Anzarouth



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Meghillat Ester Meam Loez

Meam Loez Ester, capitolo 6


Meam Loez - Indice
Versi 1 e 2
Verso 3
Verso 4
Verso 5
Verso 6
Versi 7 e 8
Verso 9
Verso 10
Verso 11
Verso 12
Verso 13
Verso 14

Con la pubblicazione del versetto 14 completiamo il capitolo 6 del Midrash Meam Loez sulla Meghillà di Ester, oggi 13 di Adar, vigilia di Purim e anniversario della scomparsa di Rephael ben Salcha di benedetta memoria. Questa pubblicazione e il suo studio sono dedicati all'elevazione della sua Neshamà, sperando di vederlo presto qui tra i vivi insieme al nostro giusto Mashiach. Per saperne di più sul Meam Loaz si consulti l'indice.


Meam Loez, Meghillat Ester 6, 14


14: Stavano ancora parlando, quando giunsero gli eunuchi del re e s'affrettarono a condurre Hamman al banchetto che Ester aveva preparato.

Il testo [della Meghillà] ci insegna che ancora prima che i savi ebbero terminato di parlare con lui, giunsero gli eunuchi del re e si affrettarono a condurre Hamman al banchetto che Ester aveva preparato. Infatti Hamman si era attardato perché voleva ascoltare il consiglio e vennero a prenderlo con la forza. Perciò è detto "a condurre Hamman", cioè prenderlo per il braccio e portarlo contro la sua volontà.


Hamman non ci voleva più andare ed era spaventato perché era convinto che questo banchetto di Ester sarebbe finito male per lui. Ma non erano venuti a invitarlo con le buone e non poteva più sottrarsi a loro: anzi, lo pressavano come se lo stessero portando in prigione, intimandogli di camminare più svelto. Infatti, dopo che la sua buona sorte si era capovolta, smisero di usare qualsiasi premura con lui, facendogli capire che non aveva più alcun potere e che la sua morte si avvicinava, come è detto (Kohelet 8, 8): "Non c'è nessun potere contro il giorno della morte". Gli eunuchi gli dissero che non è educato fare aspettare il re e la regina a tavola quando tutto è pronto; per questo dissero "al banchetto che Ester aveva preparato". Tutto ciò avveniva per mano della Provvidenza di Hashem, che non gli permise di ascoltare tutto il consiglio, perché se ne avesse avuto il tempo avrebbe anticipato il suo arrivo dal re e si sarebbe scusato con lui, spiegando che non sapeva che gli Ebrei fossero il popolo di Ester. In questo modo Achashverosh non si sarebbe arrabbiato quando Hamman parlò a Ester, come verrà spiegato con l'aiuto di Hashem.


Inoltre, poiché i savi gli avevano detto "Tu soccomberai dinanzi a lui!", Hamman pensò di impiccarsi a un albero. Preferiva impiccarsi da sé, pur di non cadere in mano a Mordekhai. E se i suoi amici gli avessero impedito di impiccarsi sarebbe scappato, come gli era stato consigliato. Sarebbe fuggito nelle provincie dei suoi figli, ognuno di quali era governatore in un posto diverso. Pensava di unirsi a loro e ribellarsi contro il regno. Perciò Ester si affrettò a far condurre Hamman in fretta e furia dagli eunuchi che arrivarono velocemente, impedendogli di lavarsi dalle urine che sua figlia gli aveva gettato addosso. Lo scopo di Ester era quello di non lasciargli il tempo di fuggire dalla città e di raggiungere i suoi figli, perciò ordinò di condurre subito anche i suoi figli dai luoghi di cui erano governatori prima che potessero apprendere la notizia di ciò che stava arrivando a Hamman. Per questo è detto "giunsero gli eunuchi del re e s'affrettarono a condurre Hamman". Tutti i testi usano la particella "et" per aggiungere1 e qui "et" aggiunge i figli di Hamman. E fu un miracolo riuscire a portarli al banchetto. E questo ordine di portarli non venne dal re ma da Ester, affinché non si ribellassero al re.


E c'è chi interpreta così la frase "Stavano ancora parlando con lui": essi spiegarono a Hamman che la sua disgrazia era inevitabile, ma egli era convinto che tutto ciò che gli era successo era frutto del caso e che questo non dovrebbe perdurare. E il Cielo fece sì che subito s'affrettarono a condurlo al banchetto, affinché si radicasse in cuor suo la convinzione che tutto ciò non era altro che un caso fortuito. E la prova ne è che la regina ha mandato gli eunuchi per condurlo in fretta al banchetto. E c'è chi spiega che non avevano ancora terminato il loro discorso, riguardo alla loro intenzione di appurare se Mordekhai appartenesse alla tribù di Yehudà, ma subito s'affrettarono a condurlo al palazzo del re.


S'affrettarono a condurre Hamman: la fretta si riferisce al momento in cui vennero per condurlo, ma per strada non gli misero fretta, perciò è scritto "s'affrettarono a condurre Hamman" e non "affrettarono Hamman per condurlo ecc.". Inoltre, il testo vuole dirci che subito si avverarono le previsioni dei savi e di sua moglie Zeresh, che subito sarebbero venuti per preparare la sua caduta.


E c'è chi spiega che il motivo per cui s'affrettarono a condurlo era che lo vedevano in sintonia con i suoi amici e temevano che stesse complottando qualcosa contro il re. E il testo spiega qui come avesse fatto Charvonà a essere al corrente della forca2 preparata da Hamman e della sua finalità, che era quella di impiccare Mordekhai: erano entrati nel bel mezzo della discussione e avevano sentito tutto. Un altro motivo per il quale il testo indica il momento esatto in cui arrivarono gli eunuchi del re è quello di insegnarci che la sua buona sorte si era capovolta: i suoi amici e sua moglie Zeresh stavano dicendo "se Mordekhai è della stirpe degli Ebrei, tu non gli puoi fare nulla" e volevano concludere la frase dicendo che se invece Mordekhai non era della stirpe degli Ebrei, allora [Hamman] avrebbe potuto avere la meglio su di lui. Ma per sua mala sorte ci fu l'arrivo degli eunuchi del re che intervenirono interrompendo i loro propositi proprio quando stavano evocando la caduta [di Hamman], e questo avvenne per volere di Hashem.




Note del traduttore:
[1] La particella "Et" introduce il complemento oggetto e nel Talmud i nostri Maestri spiegano che la sua presenza in un testo indica un'aggiunta implicita, oltre a ciò che è menzionato esplicitamente. Qui l'aggiunta riguarda i figli, non menzionati nel versetto.
[2] Si veda Ester 7, 9.

Fine del capitolo 6



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Tratto dal sito www.anzarouth.com : Meam Loez, Rabbi Rephael Hiya Pontremoli, traduzione a cura di Ralph Anzarouth.
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